Piccoli Piaceri, marrons glacés da regalare ” fatti in casa”


   

” Per un buon Marron Glacè occorrono tra i 7 e i 10 giorni”

 

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Tra i tanti miei peccati di gola Natalizi:

c’è il ” Marron Glacè”, quanto è bello scartocciarlo dal suo involucro dorato…a fine di un lungo lavoro per realizzarlo, sono sempre rimasta affascinata dal fatto che con soli, marrone, acqua e zucchero si faccia un dolce cosi elaborato.

E’ soprattutto una questione di tempo, perché per un buon marron glacè occorronoo tra i 7 e i 10 giorni, inoltre il lavoro manuale è tantissimo un continuo controllo e elaborazione, devo prendere in mano il marrone piu’ volte e sempre con la massima cura.
Le castagne man mano che avanza la canditura s’ingrossa perchè per osmosi assorbe la soluzione zuccherina eliminando l’acqua in esso contenuta e diventa cosi piu’ fragile.
La prima ricetta scritta per produrre il marron glacè risale al 1766, pubblicata nel trattato “il confetturiere piemontese”.
 
 
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 La prima importante regola è  quella di una buona bollitura della castagna:

“Castagne Bollite” 

i piccoli segreti di Nonsolononna

  1. Incidere le castagne dalla parte bombata
  2. Scottatele in forno , diminuiranno cosi i tempi di cottura, sistemate le castagne su un vassoio adatto alla cottura in forno oppure microonde, copritele con 1 telo e infornatele per 2 minuti, se in forno senza strofinaccio per 10 minuti forno a 200°.
  3. Sbucciarle appena sfornate eliminando anche la pellicina sottostante
  4. Lessarle, se volete che risultino piu’ saporite, unite all’acqua di cottura qualche foglia di alloro e 1/2 cucchiaio di semi di finocchio.
  5. Le castagne bollite si possono anche congelare cosi saranno pronte al momento di preparare una ricetta.
  6. Si conservano 3 mesi.

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Ricetta

 ” Marron Glacè “

il principe dei dessert”

 “fatto in casa” 

marron glace 11

 kg 1,500 di marroni

1 kg di zucchero

ml 400 di acqua

1 cucchiaio abbondante di glucosio (in farmacia)

come fare:

  1. Dopo avere eseguito le istruzioni delle castagne bollite, potete iniziare ” la canditura”.
  2. Scegliete solo le castagne rimaste intere( 1 kg circa)
  3. Fate sciogliere l’acqua con lo zucchero e il glucosio in una pentola di acciaio
  4. all’ebollizione togliete dal fuoco e lasciate intepidire.
  5. Delicatamente sistemate le castagne nello sciroppo e lasciate riposare 1 giorno
  6. Il giorno dopo togliete le castagne dallo sciroppo, riportatelo ad ebollizione e fatelo intiepidire, rimettete le casttagne nello sciroppo per altre 24 ore.
  7. Ripetete l’operazione per altri 6 giorni
  8. Scolate i marroni per l’ultima volta e lasciateli scolare in una griglia per 2 giorni
  9. Conservate in scatola di metallo ben chiusa.
  10. Sarà carino regalare questa dolcezza a ” Natale”, incartato in carta oro con fiocchino rosso dove metterete sopra una foglia di agrifoglio oppure di vischio, quello che voi preferite, potete metterli in una scatola di legno cosi incartati e naturalmente,
  11. con su scritto “fatto in casa”

 Quanto e’ bello scartocciare…

E’ stata mia nonna Irma a farmi apprezzare i modo cosi particolare “le castagne”, mi raccontava spesso che nel 1944, durante la guerra per paura dei bombardamenti si rifugiavano nei boschi in montagna, per mesi interi rimasero completamente isolati e si cibarono soltanto di castagne e fichi secchi. La castagna è un frutto altamente energetico, ricco di carboidrati, ma la loro pecularietà è l’enorme ricchezza in potassio cosi importante per la salute.

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 un po’ di Storia…
 
La prima ricetta scritta per produrre il marron glacè risale al 1766, pubblicata nel trattato “il confetturiere piemontese”. scritto nella metà del ‘700, Il credenziere di buon gusto e Il cuoco piemontese perfezionato a Parigi. Che bellezza di titoli!
E tutti citano i marroni, presenti sicuramente a Versailles durante il regno di Luigi XIV, ma come un frutto fra tanti altri, non certo un principe dei dessert come oggi lo conosciamo. Non si sa nemmeno se fosse glacé o, più probabilmente, cotto e mangiato.Ma chi lo ha inventato?Le origini del marron glacé vero e proprio vanno cercate nell’Ardeche, una regione del sud della Francia storicamente coltivata a castagneti; forse le tecniche di innesto erano rudimentali, ma prolificò la coltivazione di un tipo di castagno “che faceva un frutto solo”, il marrone appunto. A seguito della pesante crisi che colpì la zona, nel 1882 un ingegnoso ingegnere, Clement Faugier, ebbe l’idea di avviare una fabbrica di marroni canditi.
La novità ebbe molto successo, e nacque un “business” della castagna, tanto che presto la produzione locale non bastò più. I francesi corsero ai ripari cercando i migliori cultivar in Italia, dove la moda non tardò ad arrivare, e presto anche i nostri confettieri impararono a fare i pregiati marron glacé
 

Riconoscimento Sito di qualità

dolcezze per te.. che adori i marron glacè e…

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il nostro aperitivo davanti al camino

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anche il nostro cane Spotty adora le castagne

4 responses to this post.

  1. ma che meraviglia, pensa che proprio quest’anno, avendo dei marroni bellissimi e sani, volevo cimentarmi in questa preparazione. Sono un po’ titubante, ma il risultato deve essere fantastico, tra l’altro, mia figlia ed io se ne apriamo una scatola…questa finisce in un attimo. ti saprò dire. ciao

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  2. Ciao!!! ho visto il tuo passaggio da me e ne sono felice perchè questo blog mi era sconosciuto. Ho visto che hai letto del contest, quindi ti invito ufficialmente! 🙂
    Spero che parteciperai!

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