A PRANZO con CHAGALL…mostra e ricette post 2


Finalmente è arrivata …

così tutto può volare

 

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La mostra di Milano dedicata a Chagall , una grande retrospettiva aperta al pubblico già dal il 17 settembre

è possibile vederla fino  al 1° Febbraio.

E’ La più importante degli ultimi 50 anni, in contemporanea con il Museo Diocesiano, dove si potranno vedere 22 schizzi inediti del “messaggio biblico di Chagall”.  si tratta di piccole ma dense opere, più spontanee di quelle conosciute e sembrano riflettere l’ inquietudine dell’epoca, rimettendo la storia al centro dell’attenzione.Sono note le “gouache” preparatorie per la Bibbia, presenti nel Museo di Nizza consacrato al pittore e donate dallo stesso Chagall allo Stato Francese. 

Questi in mostra a Milano sono inediti  finiti in una collezione non ancora identificata.

Con questi Chagall intese costruire con la sua arte un ponte tra i tempi, cercando nel mondo biblico quanto mancava al 900.

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Hazan-Brunet responsabile della Sezione di Arte Contemporanea nel Museo Ebraico di Parigi dice.

Chagall ha trasformato artisticamente la parola, ha interrogato, entrando e scovando nelle letture e nella spiritualità che la Bibbia racchiude. Il testo rivelato passò per la lingua yiddish, desiderava prendere dalla storia del popolo di Dio, l’energia necessaria per dare senso a un’epoca che aveva smarrito quasi tutto”.

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Stamattina guardando nella mia vecchia libreria, ho ritrovato un libro di 45 anni fa, (costo 1500 lire), lo apro e tra mio grande stupore ho scoperto” la rarità” di una delle poche interviste fatte a Chagall, (e cosa nota quanto Chagall non amasse farsi intervistare). L’intervista è stata fatta nella sua casa  a Saint Paul de Vence, da” Bucci”, noto critico e scrittore, nato e vissuto ad Arezzo, morto qualche anno fa.

“Gli olivi di Vence”

Una giornata con Chagall…

continua…dal post 1

 Poi finalmente è entrato, saltellante, leggero, di piccole dimensioni, con un corpo ancora agilissimo e dai movimenti delicati, armonici, quasi di danza, come sostegno di un viso puntuto, gotico, una maschera galleggiante sui gesti delle braccia. Una maschera mobilissima, ma di una mobilità differente da quella del corpo, o almeno non sincronizzata con quello, un pò come di burattino da tetro di pupi.Ti senti quegli occhi aguzzi e chiarissimi, di cristallo trasparente, fissi sopra di te, indagatori; due tagli obliqui divaricati, divisi dalla linea falcata del naso, adunco, rostrato, sopra una bocca serrata, perfettamente a V, che si increspa e si piega in un umanissimo, dolce sorriso o in un’amara scettica quasi diabolica critica  da antico etrusco; una ctitica e  una malizia che gli occhi di tanto in tanto contraddicono con quel loro straordinario, infantile candore. Gli occhi di un bambino, stupito, curioso, commosso, divertito, incastrati su di una maschera antica di terracotta, decorata e scritta da un’alfabeto di piccole rughe. E come sottofondo gli sbuffi setosi, leggeri, trasparenti dei capelli bianchi, quasi un’areola di zucchero filato. 
Era lo Chagall del ’18, ma non si direbbe per niente  cambiato, soprattutto per niente invecchiato. Il primo nome che viene in mente nel vederlo è quello di Charlie Chaplin. Come lui si muove con eleganza, con delicatezza e insieme con una  fantasia da clown; come lui è piccolo e leggero, proporzionato, suadente e dolce, e al tempo stesso preciso e acuto come una lama, come lui soprattutto è un ebreo raffinato, e questo si legge in tutta la sua persona. In ogni suo movimento. Più che spostarsi plana da un angolo all’altro della grande sala, simile spazio di un quadro. Studia me che lo studio, mentre il fotografo che è con me ci studia entrambi; e si diverte. Il fotografo e io guardiamo incantati le sue mani, delle mani inquiete e palpitanti come ali di farfalla, continuamente impegnate a costruire il linguaggio dei gesti fino a quello della nostre voci, come un commento e un contrappunto, che ci riporta ancora alla danza e alla musica. E’ soprattutto attore, e mimo inarrivabile, proprio come Charlot; e in più è Russo, orientale, con una possibilità infinita di mutazioni di gesti e di espressioni, una qualità di mimesi che sa di magia.
Sulle pareti guardavo il mercante di bestiame, i violinisti, gli orologi le capre nate negli anni eroici dal 12 al 23, tra le pareti sporche e grigie di un atelier parigino;nella confusione di una stanza alla Ruche fra colori e oggetti della vita di allora…
 
Continuerà… nel post 3
 

A pranzo con Chagall…

 

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 “Pan Carrè al basilico e pastis

” fatto in casa”

il suo pane preferito

PANE AL BASILICO

1/2  kg di farina “0”

½ bouquet di basilico, ­tagliato finemente

100 g di acqua

100 g di pastis

100 g di latte

10 g di sale

20 g di zucchero

20 g di lievito di birra

70 g di burro morbidissimo

come fare:

  • Sciogliere il lievito nell’acqua, pastis e latte tiepidi.
  • unire la farina setacciata, lo zucchero e il sale e lavorare bene l’impasto.
  • per ultimo unire il burro morbidissimo e il basilico, e lavorare ancora molto bene, l’impasto con forza, finché non si staccherà dalle mani.
  • Lasciare lievitare per 1 ora in una ciotola coperta, passare prima sopra all’impasto l’olio di oliva e poi chiudere con la pellicola per alimenti la ciotola.
  • Imburrare lo stampo, mettere l’impasto dentro (senza rimpastarlo) e dargli la forma dello stampo stesso.
  • Fare lievitare ancora per 40 minuti.
  • Cuocere a 200° per 40 minuti nella parte bassa del forno, in modo che il calore arrivi dal basso.

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4 responses to this post.

  1. Che idea formidabile,proverò la zuppa di pesce di CHAGALL, complimenti per l’interessantissimo post, io venerdì scorso sono stata alla mostra di PICASSO a Firenze…..un po’ delusa, ma girando per la meravigliosa Firenze, penso che la gita abbia comunque avuto davvero senso!! Ciao

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    • Anch’io vado spesso a Firenze è vero che, trovi sempre qualcosa di interessante da vedere, grazie TANTO per il tuo commento…mi dispiace se non ti è piaciuto Picasso, di solito le sue mostre sono sempre interessanti, molto bella è quella di ParigI. UN ABBRACCIO GRANDE

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  2. Un post bellissimo! E le ricette sono deliziose Manuela, ça va sans dire!!

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    • Grazie Silva, come sempre il tuo commento mi delizia e ti ringrazio tanto, ci sentiamo presto, mi fa sempre molto piacere parlare con te.
      A presto…
      molto presto Un ABBRACCIO

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      Rispondi

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