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IL SAMBUCO L’ALBERO AMATO DALLE FATE…ricette e magiche proprietà “dell’Albero di Holle”


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“Quando il primo bambino rise, la

sua risata si infranse in mille e mille

piccoli pezzi che si dispersero

scintillando per tutto il mondo: così

nacquero le fate”

(James M.Barrie, Peter Pan)

Ma non solo la bellissima Regina delle Fate abitava il sambuco…

 

Miriadi di elfi e coboldi si nascondevano al suo interno, e mentre i primi prediligevano i suoi cespugli, i secondi preferivano di gran lunga accoccolarsi nel tenero midollo dei suoi ramoscelli. Nella bella festa di Mezz’Estate, tra gli abitanti degli antichi paeselli pagani, si usava andare alla ricerca dello spirito del sambuco, danzando intorno alla pianta con coroncine fatte con i suoi fiori tra i capelli, e si può presumere che le fate stesse si divertissero a danzare insieme alle donne e agli uomini, in una splendida gioia condivisa.

Il sambuco è un albero molto amato dalle fate e dalle luminose entità che abitano il magico mondo al di là del velo del visibile.

I suoi colori mostravano soprattutto la Dea nel suo triplice volto, in cui i fiorellini delicati, profumati e bianchi rappresentavano la Fanciulla Vergine, il verde dei rametti e delle foglie la Madre rigogliosa e le bacche nero violacee la Strega oscura.

Ma nonostante questo, secondo le tradizioni, era l’aspetto più potente e incontrollato della Strega a prevalere nel sambuco, a tal punto che si credeva che l’albero non fosse realmente un albero, ma una strega trasformata in albero, o un qualche simile essere inquietante e pericoloso.

Per questo il sambuco era associato all’oscurità, alla magia, alla divinazione, ma anche al viaggio verso le profondità della terra bruna e, in particolar modo, alla morte.

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Il profumo dei fiori si diceva che portasse nell’Altromondo, e dormire sotto le sue fronte poteva voler dire non svegliarsi mai più: l’anima sarebbe stata rapita dalle creature fatate e non sarebbe più tornata ad abitare il corpo, abbandonato al sonno eterno.

 

Ricette tutta salute…

Bevanda rinfrescante di sambuco:

  •  porre sette grandi ombrelle di fiori di sambuco e due o tre fette di limone in sette litri d’acqua fredda per tutta la notte. Il giorno seguente far bollire la bevanda per qualche minuto e addolcirla con circa un kg di zucchero o con miele, a seconda dei gusti. Imbottigliare e bere nei mesi caldi.

I fiori, invece, sono un ottimo depurativo e diuretico, possono essere adoperati per contrastare il raffreddore e le malattie invernali quali influenze e febbri lievi (sono febbrifughi, rilassanti e stimolano la sudorazione), e sono un buon rimedio contro i geloni e la bronchite. Inoltre sono disintossicanti, curano gli occhi (irritazioni e orzaiolo) e, se usati in lozione, rendono la pelle morbida.

 

 

Succo di bacche di sambuco:

  •  questo succo è un ottimo curativo e ostacola le infezioni. Per prepararlo lasciar cuocere per qualche minuto (5 circa) 80 g di bacche mature. In seguito pestare bene le bacche e filtrare. Addolcire la bevanda calda con zucchero o miele e berne un bicchierino.

Le bacche curano le infiammazioni di bronchi e polmoni, se consumate in sciroppo; sono ricche di vitamine e quindi utili per prevenire raffreddamenti invernali, rinforzano il sistema immunitario e, sempre consumate in sciroppo, curano le infezioni. Inoltre sono lievemente lassative, e quindi ottime contro la stitichezza.

 

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Ricetta veloce…

Frittelle di sambuco:

preparare una normale pastella per frittelle e, dopo averli accuratamente lavati e privati degli steli, immergere i fiori nell’impasto (una ombrella di fiori per ogni frittella, o meno a seconda dei gusti).

Ingredienti

100 g di farina bianca

200 ml di latte

2 cucchiai di succo di sambuco

1 tuorlo d’uovo

1 presa di sale

1 albume montato a neve

olio per friggere

come fare:

  • Mescolare gli ingredienti con la frusta e lasciare riposare per 30 minuti.
  • Incorporare alla pastella poco prima di friggere la corolla di fiori (la pastella deve essere un poco liquida altrimenti aggiungere latte)
  • Riscaldare l’olio in una padella.
  • Immergere i fiori nella pastella, friggere nell’olio caldo, asciugare con carta assorbente.
  • Se dolci cospargere le frittelle con zucchero grezzo, si può aggiungere una marmellata di bacche di sambuco e mele diluita con un poco di succo di sambuco.

e poi ancora…

Ricetta 

Torta ” delle fate”

 

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ai fiori di sambuco- fiori di acacia e pere

ingredienti

per una tortiera di 30 cm di diametro

240 d di farina integrale

100 g di nocciole macinate

120 g di burro bio

3 cucchiai di fruttosio

1 cucchiaio di cannella

1 presa di sale

1 cucchiaio di quark

come preparare la pasta base della torta

  • Lavorare la farina e gli altri ingredienti sbriciolando la massa con le dita
  • Amalgamare velocemente velocemente il tutto in modo da formare una palla
  • Lasciare riposare per 30 minuti
  • Spianare su carta da forno, spolverando con un po’ di farina, stendere su una teglia rotonda.
  • Distribuire sul fondo della torta le nocciole macinate

 

ingredienti per l’impasto

3 uova bio

250 ml di panna

2 cucchiai di quark( o mascarpone)

4 cucchiai di succo di sambuco

80 g di fiori di sambuco

50 g di fiori di acacia

3 pere grattugiate

come fare:

  • Mescolare la panna il mascarpone o quark il succo di sambuco i tre tuorli di uova e lo zucchero.
  • Amalgamarli insieme con la frusta fino a formare una pastella.
  • Aggiungere poi i fiori di sambuco e acacia e le 3 pere grattugiate.
  • Versare sulla base precedentemente preparata e cuocere in forno preriscaldato a 180°, se possibile con calore inferiore per circa 50-60 minuti
  • Lasciare raffreddare prima di servire.

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Certe notti sembra che tutto possa accadere, si finisce a pensare, se si è da soli, oppure a parlare, se si è in compagnia, e il mondo si dilata in possibilità infinite…

 

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Proprietà: Una delle tradizioni contadine legate al sambuco e alle sue proprietà medicinali era quella di inginocchiarsi sette volte di fronte alla pianta, perché sette sono le parti del sambuco utilissime per la cura dell’uomo: i germogli, le foglie, i fiori, le bacche, la corteccia, le radici e il midollo. I germogli sono utili per calmare la nevralgia, preparati in decotto consumato caldo.Le foglie curano le malattie della pelle, se applicate come impacchi, ma possono anche calmare il dolore e l’infiammazione di scottature e ferite. Insieme ai fiori curano le emorroidi e gli ascessi.

 

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L’essenza del sambuco è mutevole, inafferrabile.

È un’essenza in cui il volto della Strega oscura e quello della Fata luminosa si uniscono in un unico essere dalla magia ambivalente, pericolosa da un lato e estremamente benevola dall’altro.

La Strega che lo abita ricorda i rapaci notturni, la cui vista è in grado di penetrare il buio più nero, e l’albero stesso forniva, con la sua linfa, una magica sostanza che avrebbe mostrato la verità oltre il visibile. Il sambuco cela tra le sue venature e i solchi della sua ruvida corteccia gli Occhi Nascosti, quelli in grado di vedere oltre il velo della materia.

Il suo Dono è la Visione Divina, la magia che fa scostare i veli della nebbia e fa intravedere il Mondo al di là di essi e le eteree creature che lo abitan0.

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Tutti poteri insiti nello spirito del sambuco e connessi alla sua natura oscura. 

I nomi con cui veniva chiamato rispecchiano tutti l’amore e il rispetto reverenziale che si provava nei confronti di questo splendido essere vegetale.

“Nostra Signora” o “Madre Sambuco”, tra i celti, e “Albero di Holle” (holun tar) tra i germani.

Quest’ultimo richiamava la leggenda nordica secondo cui una magnifica fanciulla dai capelli color dell’oro abitasse l’albero di sambuco. Ella amava questo albero soprattutto se cresceva vicino a sorgenti e fiumi, cascatelle e ruscelletti, in cui poteva bagnarsi come una ninfa dei boschi.

La misteriosa fanciulla non era altri che Holle (Holda/Holla), la Regina delle Fate e Dea nordica, la quale poteva apparire in queste vesti affascinanti, ma poteva anche mostrarsi nella guisa di una strega terribile, con lunghe e pericolose zanne e lineamenti alquanto selvatici. Ella, infatti, era sì la splendente e luminosa Madre, ma era anche Signora del regno sotterraneo ed infero, ed era quindi legata al potere ctonico e alla Morte.

Nell’aspetto di una bizzarra donnina con lunghe e pericolose zanne, Holle appare nella dolcissima fiaba Frau Holle (Signora Holle), trascritta dai fratelli Grimm, in cui ella (chiaramente più simile ad una strega che ad una fata) rappresenta la madrina nutrice e la Maestra che aiuta le fanciulle meritevoli nel loro cammino iniziatico verso la conoscenza dei mondi sottili.

 

 

l’altra sera, tardi, era ormai notte, soffiava un  vento quasi estivo…ho aperto le finestre e sono rimasta un momento a sentire il frusciare delle foglie, lo spaurirsi dei rami, il suono del vento che si infiltrava tra i muri.  Ho sentito strani fruscii nelle tenebre… chissà forse erano le fate.

 

 

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Vi auguro un’estate di innamoramenti,

fonte di vita fantastica e di gratitudine!

 

 

 

 

 

Una REGINA in cucina…post 1


 

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” Confrontare il sereno e semplice splendore di una rosa in fiore con la tensione e inquietudine della vostra vita. La rosa ha un dono che a voi manca è perfettamente soddisfatta di se stessa. Non è stata programmata fin dalla nascita, come voi per essere scontenta di sè e quindi non ha l’impulso di essere diversa da quello che è. Ecco perché possiede la grazia spontanea e l’assenza di conflitto interiore che tra gli uomini si trova solo nei bambini in tenera età e nei mistici”.

Anthony De Mello

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 Marmellata di pesche e rose

profumata ai fiori di arancio e vaniglia

ingredienti

1,200 kg di pesche gialle e bianche

200 g di petali di rose non trattate

2 baccelli di vaniglia bourbon

25 g di fiori di arancio

600 g di zucchero(io ho messo fruttosio 400 g)

1/2 limone a buccia spessa non trattato

1 bicchierino di succo di sambuco

 

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Come fare:

  • Raccogliere i petali di rose BIO non trattate, scegliere le varietà più profumate.
  • Lavarli e asciugarli in un canovaccio poi pestarli nel mortaio non esagerate in modo “leggero”.
  • Lavate le pesche e privatele della buccia, tagliatele a metà e poi a fettine
  • Lavate i fiori d’arancio e asciugateli.
  • Mettete le fettine di pesche e i fiori d’arancio in una casseruola d’acciaio con la scorza del limone tritata e il succo filtrato.
  • Mescolatevi i petali di rose e il succo di sambuco e lasciate cuocere lentamente per 25 minuti, dal momento dell’ebollizione, continuate a mescolare.

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  • Incorporate lo zucchero e proseguite la cottura a fuoco basso, mescolando, aggiungete adesso i 2 baccelli di vaniglia, e portate il tutto a fine cottura fino a quando la marmellata non ha raggiunto la giusta consistenza, togliete i baccelli di vaniglia.
  • Versatela subito nei vasi puliti e chiudeteli ermeticamente, capovolgeteli e lasciateli raffreddare.
  • Durata 8-9 mesi (qui sparisce subito!). Anche perché la uso molto in torte alla frutta. Vedi ricetta prossima del post.

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 con questa marmellata dal sapore celestiale si può realizzare una fantastica:

 

Torta di pesche bianche e fiori di sambuco

con bocci e fiori di rosa canina zuccherati

 

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ingredienti

1 pasta sfoglia per una teglia da 24 cm

4 pesche bianche

100 g di marmellata di pesche e rose (vedi ricetta sopra)

(tanta quanto basta per coprire il fondo della pasta a sfoglia)

1 manciata di fiori di sambuco

150 g di panna

1 stecca di vaniglia

8 fiori e bocci di rosa canina

2 uova

1 chiara d’uovo

2 cucchiai di rosolio

( per la ricetta vedi post del 3 Aprile “Buona Pasqua-simboli e Ricette”)

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 come fare:

  • Stendere la pasta sfoglia in una tortiera di cm 24, forare con forchetta, spalmare sul fondo abbondante marmellata di pesche e rose.
  • ricoprire abbondantemente il fondo con i fiori di sambuco e mettere in forno per 8-10 minuti, finché la pasta sfoglia comincia a gonfiare e prendere un leggero color caramel.
  • Togliere dal forno e posizionare le pesche bianche spolverare ancora con fiori di sambuco, zucchero di canna e succo di sambuco.
  • Rimettere in forno e far cuocere le pesche per circa 15 minuti.

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  • Preparare la crema alla panna e rosolio.
  • Preparare i fiori di rosa canina zuccherati e lasciare seccare
  • Mettere la panna con 2 cucchiai di zucchero a velo e 3 cucchiai di rosolio nel mixer finché il tutto non sarà perfettamente amalgamato.
  • Togliere dal forno la torta, lasciarla intiepidire, dopodiché versare sopra il composto di panna e rosolio.
  • Rimettere in forno fino a quando il composto non sarà addensato circa 10- 15 minuti.
  • Togliere la torta posizionare i fiori di rosa e passare una spolverata di zucchero a velo.

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  • Preparare la crema alla panna e rosolio.
  • Preparare i fiori di rosa canina zuccherati e lasciare seccare
  • Mettere la panna con 2 cucchiai di zucchero a velo e 3 cucchiai di rosolio nel mixer finché il tutto non sarà perfettamente amalgamato.
  • Togliere dal forno la torta, lasciarla intiepidire, dopodiché versare sopra il composto di panna e rosolio.
  • Rimettere in forno fino a quando il composto non sarà addensato circa 10- 15 minuti.
  • Togliere la torta posizionare i fiori di rosa e passare una spolverata di zucchero a velo.

 

Vi presento…la protagonista

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 Mi chiamo anche “rosa de macia“, perché cresco sia nelle radure boschive e nelle zone arbustive di macchia, dal mare alle zone montane, sono stata protagonista di miti e leggende, la prima persona che mi ha chiamata rosa canina è stato Linneo, il naturalista svedese fondatore della botanica moderna, nel XVII attribuendo alla mia radice la proprietà di impedire la trasmissione della rabbia a seguito del morso del cane.Questa tesi su di me è poi risultata da altri studi infondata. Ma ho moltissime altre meravigliose doti. I miei frutti raccolti durante l’autunno, sono un’ottima fonte di vitamina C, 3 bacche mie hanno vitamina C quanto un’arancia e sono ricche di ferro, calcio e fosforo. Sono stata molto importante negli anni 50, durante la seconda guerra mondiale, la Gran Bretagna utilizzò enormi quantitativi dei miei frutti  per garantire ai bambini l’assunzione giornaliera  necessaria di vitamina C. Le mie foglie si raccolgono senza picciolo e si utilizzano fresche o essiccate all’ombra così i frutti, ho anche altre importanti proprietà…astringente, cicatrizzante, diuretica, rimineralizzante, tonica.

 

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