Posts Tagged ‘ricette di natale’

Natale della tradizione… decorazioni, simboli e leggende…


 

Atmosfera e decori improvvisati in ogni angolo della casa…

 

In questi giorni dell’Anno si usa appendere alla porta di casa una ghirlanda,

come simbolo di benvenuto e di buon auspicio per gli ospiti che varcano la soglia.

 

 

” La corona del bosco”

Le decorazioni che preferisco sono quelle naturali, se…con un po’ di fantasia, utilizziamo frutti e piante spontanee, del nostro giardino, tutta la casa con addobbi naturali avrà un’atmosfera particolare, per fare questo basta una passeggiata  nel bosco …e come per magia la casa si riempirà  di colori e profumi invernali.

 

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Centrotavola, con le pigne essiccate o appena cadute dall’albero, le pigne secche si aprono creando spazi dove è possibile inserire rametti di pino, bacche, fiori di arbusti invernali, e tutto ciò che più vi piace, l’effetto e gradevole e naturale, volendo potete anche dipingerle color oro.

Centrotavola al naturale…

 

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Il portacandele è realizzato con pigne ancora chiuse appena raccolte, tagliate alla base per avere un appoggio stabile, svuotare quel tanto che basta per poter inserire la candela, fissatela facendo colare sulla sommità un po’ di cera calda, alla quale appoggerete subito la candela, tenendola ben dritta.

Come centrotavola cosa c’è più di semplice e naturale, del vischio e antichi pizzi della nonna quelli più preziosi “fatti a mano” con infinita pazienza, regalano alla tavola la raffinata eleganza di un tempo, i “fiocchi di neve” del centrotavola devono essere prima inamidati e poi applicati a lucine bianche e ancora vischio come portafortuna. Anche per la tovaglia aprite il vecchio baule della nonna con piatti bianchi e posate d’argento e bicchieri in cristallo  style retrò… la tavola di Natale e pronta.

I segnaposto sulla tavola di Natale di Nonsolononna…

 

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ingredienti

400 gr di lamponi,

5 albumi,

250 gr di zucchero a velo

50 g di panna

 1 limone

per guarnire zuccherini di varie forme

a cuoricino a pallina a fiorellino

come fare:

  • Lavare bene i lamponi in acqua acidula ghiacciata.
  • Dopo averle sgocciolate bene, passarle al setaccio di crine. Battere a neve ben ferma i bianchi d’uovo, poi unire delicatamente la purea di fragoline ai bianchi d’uovo ed alla panna.
  • Aggiungere anche lo zucchero,quindi preparare gli stampini di cioccolato qualche giorno prima e lasciarli solidificare benissimo.
  • Decorare con le varie forme di zuccherini.

 

“La corona del giardino”

Le bacche dell’agrifoglio sotto perfette per questo tipo di corona, aggiungere poi la rosa canina, mettere poi ramoscelli secchi che prima avrete dipinto di bianco,e per ultimo foglie verdi striate di giallo, che io ho trovato nella mia siepe in giardino.

 

Oppure ancora vischio con bacche di rosa canina, melagrane e fiorellini bianchi selvatici, o soltanto fresie bianche.

 

Al centrotavola decorativo potete così aggiungere le vostre 4 candele rosse…

Una torta naturale…e solo decorativa e perfettamente in tema. Sulla base di oasis inumidita, distribuite nella parte bassa piccoli mazzetti di bacche nere, dopo salendo bacche di rosa canina, mentre la zona superiore e formata da diversi giri di peperoncini tondi e a punta il tutto appoggiato su un sotto piatto in latta oppure se preferite di vetro, per apparecchiare potete poi usare sottopiatti di vetro con bordo metallico.

” Il centrotavola spiritoso”

 

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Curiosità

Nella tradizione nordica si prevede che in attesa al Natale, le 4 domeniche precedenti ci si prepari all’avvento, alla nascita i Gesù, con un periodo di raccoglimento e di preghiera. Domenica dopo domenica si accendono, una dopo l”altra, 4 candele posizionandole su una corona. La posizione delle candele corrisponde idealmente ai punti cardinali perchè tutti gli uomini della terra possono vederne la luce e prepararsi ad accogliere Gesù

 

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Il vischio come porta fortuna appeso al trave in legno,

 la tradizione vuole

 ” un bacio sotto il vischio”

 

                     Buon Natale 2015

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non insieme…ma comunque molto molto  VICINI…

e tu sei felice <3<3<3

 

Tempo di biscotti…il sapore dell’infanzia e delle feste


 Humm… che profumo! Cannella, Zenzero, Miele, Anice…ed è già Natale, lo aspettiamo tutto l’anno

 

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Cosa rappresenta per me questa tradizione?

Preparare biscotti durante il periodo dell’Avvento è  nella nostra famiglia una tradizione di lunga data, le ricette che io uso vengono da vecchi libri di cucina e con il passare del tempo si sono trasformate in ricette di famiglia, annotate in foglietti e passate da madre in figlia.

E’ sempre un piacere sfornare biscotti, adoro il magico e inconfondibile profumo che diffondono, e hanno per me:

” il Sapore d’infanzia e delle feste”

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 Ricetta

Pan di Spezie

Ingredienti

450 g di farina

60 g di miele

60 g di zucchero

60 g di burro

3 uova

3 tuorli

1 cucchiaio di cannella

10 chiodi di garofano

20 g di anice in polvere

1/2 cucchiaino di cumino

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Preparazione

  1. Mescolate in una terrina la farina con lo zucchero e il miele.
  2. Aromatizzate con la cannella in polvere, chiodi di garofano, zenzero polvere, anice e il cumino, tritati finemente.
  3. Unite quindi le uova intere e i tuorli ed infine il burro sciolto in precedenza a bagnomaria e lasciato intiepidire.
  4. Impastate energicamente il tutto fino a rendere l’impasto omogeneo.
  5. Conformatelo a palla e lasciatelo riposare per una notte in un ambiente fresco.
  6. Procedere quindi alla preparazione delle figurine.

 Ricetta

Glassa Reale

Ingredienti

1 albume

225 g di zucchero a velo setacciato

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Preparazione

  1. Con la forchetta sbattere l’albume in una terrina.
  2. Unite un quarto di zucchero a velo e lavorare energicamente
  3. Incorporare quindi il restante zucchero gradualmente, mescolando continuamente.
  4. Coprite con una pellicola trasparente e avvolgete quindi la terrina con uno strofinaccio umido per evitare che la glassa si asciughi.
  5. Riempite poi una tasca da pasticciere, con beccucci di varie misure decorare a piacere.

Con questa ricetta partecipo al contest: Ricette di Natale del blog Una mamma che cucina.

http://unamammachecucina.blogspot.com/2014/11/contest-ricette-di-natale.html?showComment=1418781278902#c3393545956125082752

 

CONTEST2

Lo sfizioso ” Pollo Natalizio”, ai Marron glacè, pistacchi e miele


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 ” Vorrei che nel mio regno ogni lavoratore potesse mettere un pollo in pentola”

affermazione memorabile del Grande Re Enrico IV.

Il “pollo” non un pezzo di manzo o una carpa ma il “pollo”, mai giudizio piu’ lusinghiero fu detto sul” pollo”. Ha proprio un sapore archetipo, che piace proprio a tutti. Anche a Natale lo uso spesso al posto del tacchino e vi garantisco non ha niente da invidiargli..è veramente ottimo!

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Perche’ ho scelto questa ricetta?

 Questo particolare ripieno lo uso con il tacchino durante le feste natalizie, ma quando… ci ritroviamo in 4-6 persone il tacchino e decisamente enorme, allora qualche Natale fa, ho provato per curiosità la stessa ricetta con il pollo…e da quella prima volta, dopo confezionati i miei marrons glacès “fatti in casa”, con i piccoli pezzetti che mi rimangono preparo l’impasto succulento per il mio pollo, cosi ogni Anno durante le feste il mio Pollo e’ sempre presente sulla  tavola.

Ripieno per pollo o tacchino

di NonsoloNonna

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Ingredienti per 4 kg di tacchino o pollo

150 g di pane bianco raffermo

1 dl di latte

100 g di pancetta a dadini

2 spicchi di aglio

2 cipolle

2 mela acidula 

100 g di marrons glaces

70 g di pistacchi macinati

1 cucchiaino di miele

2 cucchiai di maggiorana

sale e pepe macinato fresco

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preparazione

  1. Tagliare a dadini il pane e ammorbidire nel latte
  2. Tritare finemente aglio e cipolla
  3. Rosolare la pancetta in padella senza aggiunta di grassi.
  4. Abbassare il fuoco, unire aglio e cipolla e fare appassire.
  5. Tagliare a pezzetti i marrons glacès e unite con il pane ai dadini di pancetta e i pistacchi tritati.
  6. Mischiare e condire con miele, maggiorana, sale e pepe.
  7. Con questo ripieno riempire il pollo e cospargere anche la parte superiore, che diventerà croccante e insaporirà ulteriormente il pollo.

Come cucinare

  1. Preriscaldare il forno a 200°, infornare il pollo dopo circa 20 minuti abbassare la temperatura a 180° e aggiungere patate colorate viola rosse e gialle tagliate a spicchi insieme alle 2 mele acidule(cotogne) tagliate a spicchi, condire con salvia , rosmarino, maggiorana, e abbondante olio extra vergine di oliva.

 

 

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“Con questa ricetta partecipo al contest :

Raccontami il Tuo Natale in una Ricetta di Tortedinuvole”

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Bianchi come la Neve… i “Cardi”, piatto di Natale e della Nostalgia


“Non sai che cosa sia il  Natale finché non lo perdi”

 

scriveva Hemingway nel Dicembre 1922 

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E’ bello portare in tavola alcuni dei piatti della “nostalgia”, recuperare le radici, i territori e i sapori che sono appartenuti ai nostri  padri e ai “padri dei padri”… ed allora ecco un piatto antico della cucina Toscana , legato alla tradizione e ormai quasi dimenticato, ” La Torta di Cardi”.

Il mio ricordo insieme  a questa ricetta dimenticata, va anche a qualche usanza del passato:come quella di mettere un ceppo di legno nel camino insieme a foglie di alloro che “portano fortuna“, oppure quella di raccogliere la cenere del ceppo e spargerla per i campi coltivati per propiziarsi un raccolto abbondante o il contare le scintille del ceppo, per sapere quanti sono gli anni fortunati...

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Duri da arrendersi, ma saporiti e amabili una volta messi in pentola…I cardi bianchi come la neve ( perché cosi li ha voluti e cresciuti l’uomo tenendoli lontani dalla luce), hanno sempre attirato la mia attenzione, ortaggio dei vecchi tempi, a Natale non mancavano mai sulla nostra tavola. In Emilia (conosco bene anche la cucina Emiliana, è stato mio padre, Emiliano D.O.C, a farmi conoscere  e apprezzare le sue tradizioni culinarie) il cardo é simbolo di purezza perché bianco, veniva servito per il Pranzo di Natale, “ma assiutto”, una volta bollito (operazione indispensabile per gustarlo fino in fondo), il parente stretto del carciofo, veniva cotto al forno, coperto di tanto burro fuso e parmigiano.

Mia nonna, li chiamava gli “insipidi cardi” ma con la besciamella d’incanto risplendevano di sapore e colore.

A Natale,( non solo in Toscana) vengono cucinati in vari modi ma la ricetta che io preferisco é la “Torta di Cardi” o Cardoni ( dal francese Cardon).

Invece nelle campagne Senesi, lo si gustava ( e lo si gusta ancora oggi) “trippato”, con pecorino e cannella.

 

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Ricetta:

Dalla Toscana:

” La torta di Cardi”

con la besciamella

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ingredienti

1 kg di cardi bianchi

100 g di burro

100g di parmigiano grattugiato

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latte intero

pangrattato sale e pepe rosa in bacche

besciamella

preparazione

  1.  Usando dei guanti, mondate i cardi togliendo i filamenti piu’ grossi e tagliandoli a pezzettoni.
  2. Quindi in una pentola con abbondante acqua salata,con 1/2 litro di latte, lessateli per 2 -3 ore aggiungendo anche 2 cucchiai di farina(li rende ancora piu’ bianchi.
  3. Poi scolateli e lasciateli raffreddare.
  4. Preriscaldate il forno a 180°.
  5. I n una padella sciogliete il burro aggiungete i cardi cotti, fateli rosolare e poi versatevi 1 bicchiere di latte, il parmigiano e 1 pizzico di sale, cuocete il tutto per 3 minuti.
  6. A parte imburrate una pirofila da forno e distribuitevi i cardi e la besciamella a strati.
  7. Coprite il tutto con una abbondante spolverata di pangrattato e infornate per 35 minutii
  8. Servite la torta di cardi guarnendola con una manciata di grani di pepe rosa.

 

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 Auguri!

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Dicembre è il mese giusto per dar spazio alle fantasie, alla neve che avvolge tutto per far spazio e trovare ciò che conta…è  nei luoghi magici e nascosti dove  ritroviamo il senso delle cose…

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Piccoli Piaceri, marrons glacés da regalare ” fatti in casa”


   

” Per un buon Marron Glacè occorrono tra i 7 e i 10 giorni”

 

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Tra i tanti miei peccati di gola Natalizi:

c’è il ” Marron Glacè”, quanto è bello scartocciarlo dal suo involucro dorato…a fine di un lungo lavoro per realizzarlo, sono sempre rimasta affascinata dal fatto che con soli, marrone, acqua e zucchero si faccia un dolce cosi elaborato.

E’ soprattutto una questione di tempo, perché per un buon marron glacè occorronoo tra i 7 e i 10 giorni, inoltre il lavoro manuale è tantissimo un continuo controllo e elaborazione, devo prendere in mano il marrone piu’ volte e sempre con la massima cura.
Le castagne man mano che avanza la canditura s’ingrossa perchè per osmosi assorbe la soluzione zuccherina eliminando l’acqua in esso contenuta e diventa cosi piu’ fragile.
La prima ricetta scritta per produrre il marron glacè risale al 1766, pubblicata nel trattato “il confetturiere piemontese”.
 
 
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 La prima importante regola è  quella di una buona bollitura della castagna:

“Castagne Bollite” 

i piccoli segreti di Nonsolononna

  1. Incidere le castagne dalla parte bombata
  2. Scottatele in forno , diminuiranno cosi i tempi di cottura, sistemate le castagne su un vassoio adatto alla cottura in forno oppure microonde, copritele con 1 telo e infornatele per 2 minuti, se in forno senza strofinaccio per 10 minuti forno a 200°.
  3. Sbucciarle appena sfornate eliminando anche la pellicina sottostante
  4. Lessarle, se volete che risultino piu’ saporite, unite all’acqua di cottura qualche foglia di alloro e 1/2 cucchiaio di semi di finocchio.
  5. Le castagne bollite si possono anche congelare cosi saranno pronte al momento di preparare una ricetta.
  6. Si conservano 3 mesi.

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Ricetta

 ” Marron Glacè “

il principe dei dessert”

 “fatto in casa” 

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 kg 1,500 di marroni

1 kg di zucchero

ml 400 di acqua

1 cucchiaio abbondante di glucosio (in farmacia)

come fare:

  1. Dopo avere eseguito le istruzioni delle castagne bollite, potete iniziare ” la canditura”.
  2. Scegliete solo le castagne rimaste intere( 1 kg circa)
  3. Fate sciogliere l’acqua con lo zucchero e il glucosio in una pentola di acciaio
  4. all’ebollizione togliete dal fuoco e lasciate intepidire.
  5. Delicatamente sistemate le castagne nello sciroppo e lasciate riposare 1 giorno
  6. Il giorno dopo togliete le castagne dallo sciroppo, riportatelo ad ebollizione e fatelo intiepidire, rimettete le casttagne nello sciroppo per altre 24 ore.
  7. Ripetete l’operazione per altri 6 giorni
  8. Scolate i marroni per l’ultima volta e lasciateli scolare in una griglia per 2 giorni
  9. Conservate in scatola di metallo ben chiusa.
  10. Sarà carino regalare questa dolcezza a ” Natale”, incartato in carta oro con fiocchino rosso dove metterete sopra una foglia di agrifoglio oppure di vischio, quello che voi preferite, potete metterli in una scatola di legno cosi incartati e naturalmente,
  11. con su scritto “fatto in casa”

 Quanto e’ bello scartocciare…

E’ stata mia nonna Irma a farmi apprezzare i modo cosi particolare “le castagne”, mi raccontava spesso che nel 1944, durante la guerra per paura dei bombardamenti si rifugiavano nei boschi in montagna, per mesi interi rimasero completamente isolati e si cibarono soltanto di castagne e fichi secchi. La castagna è un frutto altamente energetico, ricco di carboidrati, ma la loro pecularietà è l’enorme ricchezza in potassio cosi importante per la salute.

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 un po’ di Storia…
 
La prima ricetta scritta per produrre il marron glacè risale al 1766, pubblicata nel trattato “il confetturiere piemontese”. scritto nella metà del ‘700, Il credenziere di buon gusto e Il cuoco piemontese perfezionato a Parigi. Che bellezza di titoli!
E tutti citano i marroni, presenti sicuramente a Versailles durante il regno di Luigi XIV, ma come un frutto fra tanti altri, non certo un principe dei dessert come oggi lo conosciamo. Non si sa nemmeno se fosse glacé o, più probabilmente, cotto e mangiato.Ma chi lo ha inventato?Le origini del marron glacé vero e proprio vanno cercate nell’Ardeche, una regione del sud della Francia storicamente coltivata a castagneti; forse le tecniche di innesto erano rudimentali, ma prolificò la coltivazione di un tipo di castagno “che faceva un frutto solo”, il marrone appunto. A seguito della pesante crisi che colpì la zona, nel 1882 un ingegnoso ingegnere, Clement Faugier, ebbe l’idea di avviare una fabbrica di marroni canditi.
La novità ebbe molto successo, e nacque un “business” della castagna, tanto che presto la produzione locale non bastò più. I francesi corsero ai ripari cercando i migliori cultivar in Italia, dove la moda non tardò ad arrivare, e presto anche i nostri confettieri impararono a fare i pregiati marron glacé
 

Riconoscimento Sito di qualità

dolcezze per te.. che adori i marron glacè e…

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il nostro aperitivo davanti al camino

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anche il nostro cane Spotty adora le castagne

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