Archive for the ‘dieta’ Category

Il profumo del mito…una storia 1000naria, IL TIMO


 

“Passerà il tempo ma la medicina delle erbe non tramonterà mai”

 

Gerolamo Cardano,

poliedrica figura di medico, mago e filosofo del Rinascimento Italiano

 

il profumo del timo

Scivolo piano nel paesaggio in versanti
argentati e aspri o anche dolci e poi fratti
di pietre brune e linee austere
che amo, quasi a saper esser così,
o lo sono…
guardo 
e assorbo il passato e il presente
di un cuore scomposto e ardente
il mio
cerca la linea di armonia
nel duro rincorrere i giorni
privo di senso e, quello sì,
aspro.
Esile filo, erba lucente
imperlata del freddo
che presto verrà, scorre la mano
e ricorda la pelle
in altre carezze.
Scende la sera
in giro sui monti 
c’è ancora il profumo del timo.

 

 

 

Il nome deriva da ” THIMOS” che significa, ANIMA, RESPIRO VITALE, CUORE che…

per i Greci era sede dell’IRA, del CORAGGIO e dell’ARDORE si riteneva che il suo aroma conferisse VIRTU’ EROICHE.

veniva usato spesso nella decorazione pittorica delle tombe.

 

si resta increduli davanti alle infinite proprietà medicinali, farmacologiche o MAGICHE che in passato erano attribuite a questa pianta:

la flora spontanea italiana comprende circa 10 specie di” thymus”, molto simili tra loro.

Per gli Egizi era un’erba purificatrice usata nei templi, gli egizi ne preparavano unguenti per l’imbalsamazione e pensavano che l’anima dei defunti potesse risiedere nei SUOI FIORI, la scienza non aveva ancora diimostrato che i suoi oli impediscono la putrefazione e la prolificazione batterica.

I medici Arabi Avicenna e Averroé lo raccomandavano come droga antivelenoo e per curare la tosse e reumatismi.

Nel Medioevo figurava tra le 5 piante sacre tanto che Carlo Magno ordinô che fosse coltivato in tutti i gIardini erboristici e negli orti dei monasteri per questo motivo le Dame ricamavano spighe di Timo sulle insegne dei loro cavalieri, pastori, viandanti e pellegrini un tempo costretti all’addiaccio erano soliti consumarlo per preservarsi dalle malattie e dagli insetti velenosi.

I Romani ne ricavavano un vino medicinale e pare che i soldati prima delle battaglie si immergessero nell’acqua di TIMO che infondeva Coraggio e Vigore.

 

 

Frittata di settembre

con  “LE ERBE SELVATICHE”Timo Serpillo

 

che aiutano a superare il cambio di stagione…

ogni erba cresce nel momento in cui noi abbiamo bisogno di LEI

 

 

 

Ingredienti

Le Erbe Selvatiche

( Portulaca, Timo, Paretaria, Menta, Foglie di Malva, Crescione, Nepitella, foglie tenere di malva)

Funghi Champignon a fette

Uova

cipolla piccola di Tropea

Pecorino Stagionato grattugiato

pepe bianco, sale, olio extra vergine di oliva, noce moscata

come fare:

  • Facilissima da farsi, dopo avere raccolto le erbette selvatiche, lavatele accuratamente e spezzettatele.
  • In una padella mettere olio e cipolla, rosolare poi aggiungere i funghi a fette, rosolare ancora per qualche minuto.
  • Coprire le erbette e funghi con formaggio pecorino grattugiato con nepitella, timo, pepe bianco e sale qb.
  • Aggiugere le uova sbattute con noce moscata, girarla almeno 1 volta.

 

       

 

Qualcosa di Curioso e Afrodisiaco è racchiuso

nella”Menta”…e nel Crescione

La storia è narrata da Ovidio: lega il nome della Menta a quello della ninfa “MYNTHA” creatura straordinariamente BELLA. Secondo la leggenda la ninfa venne trasformata nella pianta della menta da Proserpina, mooglie gelosa di Plutooe ed il suo caratteristico profumo gli fu donato da  dal Dio come utimo gesto d’amore.

Presso alcune cuture mediterranee era auspicio di prosperità… distribuirne le foglie sul pavimento della camera in occasione della prima notte di Nozze, e specifiche virtù di corroborante dell’attività sessuale erano evidenziate anche da Discoride e Galeno nei looro studi.

Leggende latine dicevano che ai soldati Romani era vietato il consumo di menta, perchè li avrebbe resi schiavi dell’eros, spingendoli a preferire le battaglie amorose a quelle con il nemico.

Gli Ebrei  usavano la menta per profumare le mense ed elevare lo spirito.

mentre il Crescione…

il Crescione d’acqua di questa pianta si utilizzano sia foglie che fiori…va raccolto da Maggio ad Agosto in piena fioritura e va usato fresco altrimenti perde le sue proprietàe la qualità più apprezzata per le sue proprietà aromatiche terapeutiche e Afrodisiache, battezzato “Nastiurtium”, tipico per il suo odore piccante, molto conosciuta nell’antiichità perchè cresceva spontanea nei pressi dei corsi d’acqua.

Discoride classificava il seme della pianta “CALDO”,atto a stimolare Venere, cosî pure i Romani consideravano questa pianta corroborante ed Afrodisiaca.

Plinio riteneva che rendesse più vivace la mente, durante l’Ottocento forse per il suo odore, Mantegazza ribadì le proprietà afrodisiache

Durante l’Ottocento, forse per il suo odore, Mantegazza ribadî le sue proprietâ afrodisiache del crescione, inserendola tra gli alimenti ottimi per rinforzare il tenzone Amoroso.

 

 

 

Ai tempi nostri : 

in Sardegna era chiamato erba della Madonna, con altre piante aromatiche proteggeva il ciclo mestruale

in Germania era associato, alla divinità FREJA Dea dell”Amore e della Primavera dalle cui lacrime curiosamente, come nella lleggenda Greca Arianna, sarebbe nato il TIMO

 

Curiosità

Questa pianta era inoltre conosciuta con il nome di Marienbattstroth,  cioè la paglia del letto di Maria nella fuga in Egitto e lo si bruciava durante le sue feste.

Particolari Proprietà

Sulle rive del Reno Hildegarda di Bingen, molti anni prima ch laa sciennza individuasse il potentte “Timolo”, usat come antbiotico e battericida usato come antibiotico e battericida nella prima guerra mondiale, lo accomandava per curare lebbra, paralisi e malattie nervose.

Alberto Magno religioso e filosofo deel XIII secolo nel De Vegetabilibus lo prescrive come sedativo per i malinconici e gli epilettici e un’altro autoore antico un certo …

Durante  sostiene che” giova trito con olio alla dislogazione de li ossi, e come acetolito al nervo sciatico, il decotto nel vino conferisce alla vista debole, giova ai difetti della vescica e combatte i vermi”.

Gian Battista della Porta, cinquecentesco filosofo e alchimista che come Giordano Bruno aveva una visione mistica e magica della natura e delle sue cause, affermava che il timo strofinato e odorato rendesse immuni dalle malattie e assicurasse lunga vita. 

 

Nella terra di William Shakespeare, si credeva che il suo consumo facesse addirittura acquistare ” la capacità di vedere le Fate”.

 

Pane Integrale alle erbe

 

 

ingredienti

200 gr di farina 00

200 g di farina grano saraceno

10 gr di lievito di birra fresco

1 cucchiaio di zucchero

4 foglie di salvia

1 cucchiaio di foglie e fiori di timo

1 cucchiaio di foglie di finocchio tritate

1 cucchiaio di semi di fiocchio

1 cucchiaio di santoreggia tritata

1 cucchiaio di aghi di rosmarino tritati

olio di oliva

1 cucchiaio di sale

 

come fare

 

  • Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida
  • Mescolare le farine setacciate con lo zucchero, il sale , un filo di olio, le erbe tritate, i semi di finocchio e foglie e fiori di timo.
  • Impastate aggiungendo via via l’acqua con , lavorando fino ad ottenere un impasto omogeneo e non appiccicoso.
  • Adagiate il composto in una terrina, copritelo con un canovaccio e fatelo lievitare in un luogo fresco per 2 ore circa, finche la pasta non avrà raddoppiato il proprio volume.
  • Stendete l’impasto con le mani e con il mattarello, portandolo ad uno spessore di 1 centimetro
  • Trasferitelo in una teglia unta di olio e cuocetelo al forno a 250°, dopo 13 minuti diminuire il calore a 200° e portare a cottura, ci vorranno 30′ circa
  • Servite il pane freddo , tagliato a fette.

 

 

 

Cambia tutto intorno a noi ma:

 

LE ERBE, come il canto degli uccelli ritornano uguali ad ogni stagione,

quindi mi chiedo… perchè non dovrebbero conservarsi anche le loro proprietà?

 

 

 

E’ tornata leggera l’anima tua alla mia nel complice silenzio della sera.

Abbraccia la notte il mio dolore, sorpresa

dal mormorio vicino del tuo AMORE

 

 

 

Tutti i colori del ” GIALLO TOSCANA”… regaliamo al mondo un’impronta profumata post 3


Giallo:

il sole che splende dando colore, calore e VITA 

 

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” Lascia di quanto in quanto i sentieri battuti e inoltrati tra i boschi.Troverai certo qualcosa che non hai mai visto prima.Probabilmente si tratterà di una piccola cosa,ma non ignorarla”.

Alexander Graham Bell

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  • il giallo con il ciano e il magenta forma il tris dei colori primari ed è facilmente visibile, anche in lontananza dall’occhio umano.
  • Anche gli animali usano il giallo per farsi notare e per comunicare al contempo la propria pericolosità. Spesso il colore sgargiante è accompagnato da un colore di contrasto scuro, marrone o nero con disegni irregolari ripetuti e ben riconoscibili, così chi lo indossa sa che tutti anche coloro che non vedono bene colgono l’attenzione del segnale.
  • Il giallo è diffuso anche tra i nostri fiori, soprattutto tra i primi che spuntano in concomitanza del risveglio degli impollinatori: narcisi, forsizie, anemoni, ranuncoli, tutti i fiori che attirano gli insetti malgrado la loro visione sia molto diversa dalla nostra e da tanti altri mammiferi. Con ii loro occhi composti da cellule allungate, hanno una percezione molto diversa da noi e vedono l’ultravioletto ma non il rosso, che appare a loro come il nero.
  • Il GIALLO però la maggior parte delle volte rimane GIALLO o si trasforma soltanto in  in alcuni casi.

 

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il tarassaco fiorisce tutto l’anno 

 

 

continua dal post 2:

4) Per regalare al mondo un’impronta profumata:

 

 

Nell’immensità dei profumi Primaverili , quello del Tarassaco o ( più comunemente chiamato Dente di Leone) è certamente quello più diffuso.

 In Toscana in certi luoghi  profuma  come se fosse stata nebulizzata una dolce sostanza mielata. Il dente di Leone non cresce solo nei prati o campi concimati ma anche ai bordi della strada in mezzo ai sassi e anche in mezzo alle pietre dei piazzali e dei viali.

Questa pianta affida i sui semi a piccoli paracaduti per poi spedirli ovunque.

Questo Dente di Leone è un vero Profumiere, nel suo fiore ci sono ben 25 diverse sostanze odorose, i suoi petali emanano queste sostanze fragranze impregnando l’aria circostante e il profumo viene distribuito in un’aria molto vasta.

Con il suo profumo il Dente di Leone invia il suo messaggio agli insetti impollinatori, come le api i bombi perchè sanno che da lui troveranno molto nettare, anche se l’energia degli insetti e una cosa aggiunta visto che in realtà il Dente di Leone o Soffione è un auto-impollinatore e non avrebbe bisogno degli insetti.

Sembra quasi che il Dente di Leone con il ” suo profumo”

voglia omaggiare di questo successo la comunità più per il nostro bene che per il suo…

 

 

Quindi distribuiamo il profumo della Primavera agli…altri

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Ricetta

 

miele o gelatina di Tarassaco

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Ingredienti

500 g di fiori di tarassaco

1 litro di acqua

1,5 kg di zucchero

2 limoni

come fare

  • Raccogliere 500 g di fiori di tarassaco, solo il fiore aperto ( se si lascia la corona esterna verde, il miele avrà un colore meno intenso e meno ambrato) .
  • Mettere in una pentola capiente i fiori e farli bollire per un’ora con 1 litro di acqua.
  • A questo punto lasciare il decotto a riposare per tutta la notte, in modo che i fiori lascino proprio tutto il loro aroma.
  • Il giorno dopo filtrare i petali, strizzarli e aggiungere il succo dei 2 limoni ne esalta il gusto.
  • Fate bollire per un’oretta e un quarto circa, quando la gelatina avrà raggiunto la consistenza desiderata, travasare nei vasetti, chiudere, girare in modo che i tappi si sterilizzino e lasciare riposare in dispensa per almeno 30 giorni.
  • Dura tantissimo, perchè la percentuale di zucchero è altissima quindi non correre il rischio di andare a male.
  • Questo miele ha ampio utilizzo: si può utilizzare pper addolcire tisane, è spettacolare sui formaggi stagionati e i fiori di tarassaco hanno un potere calmante della tosse.

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Curiosità
Il nome tarassaco deriva dal greco “tarasso”= io guarisco
conosciuto fin dal sec. XV era considerato il diuretico per eccellenza. Dall’inizio del XX secolo le sue proprietà sono state rivalutate, ai diabetici si consiglia di mangiare i gambi crudi. In alcune zone della ex Jugoslavia si ottiene un vino fatto dai  fiori ( Flosculi).

 Ricetta

 

Zuppa di Tarassaco
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ingredienti

800 g di foglie di tarassaco

400 g di zucca

1 cipolla

1 carota

1 gambo di sedano

prezzemolo

rosmarino

1 spicchio di aglio

brodo vegetale

sale e pepe q.b

come fare
  • Pulire le foglie di tarassaco e lessarlo leggermente in acqua bollente.
  • In una padella soffriggere con dell’ olio la cipolla, il sedano e la carota tritati finemente,quando il soffritto sara’ pronto aggiungere il prezzemolo e il rosmarino tritati.
  • Aggiungere la polpa di zucca tagliata a dadini e il tarassaco tagliato grossolanamente, lasciare insaporire per alcuni minuti,aggiungere il brodo, regolare il sale e il pepe e completare la cottura.
  • Servire con crostini di pane abbrustolito sfregato con l’aglio.

sapete che…

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  1. Ci  sono fiori ad esempio il myosotis conosciuto come il più comune “Nontiscordadimeha una corona centrale gialla solo quando è ricco di nettare, mentre dopo essere stato visitato diventa bianco e dunque non attrattivo.
  2. Il giallo protegge anche nel caso dei funghi o nel polline, dove i pigmenti carotenoidi delle spore servono come schermo contro i raggi solari che danneggerebbero velocemente la loro fertilità.

 

La nostra Primavera…<3

 

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ed io…
M’illumino d’immenso 

 

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A SPASSO TRA I DONI DELLA NATURA, insalata in fiore…colore, sapore e profumo di Primavera


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Io cammino nella bellezza

e avanzo nella bellezza

sempre in essa procederò

e nel tempo vi persisterò.

Calpestando il cammino marcato del polline

vi continuerò anche con le cavallette ai piedi.

Insieme alla bellezza io danzerò e

sospinto dalla bellezza possa io dirigermi

protetto dalla bellezza possa io viaggiare

sorretto dalla bellezza possa io resistere

che io possa essere profuso nella bellezza.

Possa io proseguire, pieno di vita,

sino alla vecchiaia su un percorso di bellezza

e da un percorso di bellezza

possa io raggiungere nuova vita

raggiungendo la bellezza

e finendo in bellezza 

Preghiera Navajo

 ***

 

Erbe, fiori e frutta nel piatto…

Ricetta

Insalata multicolor con primizie di erbe

e fiori spontanei

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ingredienti

FRUTTA

2 mele verdi Granny Smith

2 pere Forelle

1 mango

2 patate dolci

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FOGLIE di:

lattughino

bietola rossa mini

rucola selvatica

tarassaco

melissa

foglie mini di margherita

radicchio dolce rosso

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FIORI di:

timo selvatico

tarassaco

gladiolo selvatico

margherita

sambuco

veccia

robinia

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come fare:

  • Tagliare a fette sottili mango , patate dolci, mela e pera
  • Cospargerle con succo di sambuco e metterle (con sotto carta da forno) in una pirofila in forno preriscaldato a 180°( con sopra simbolo griglia), lasciare grigliare fino a quando la frutta non prende il caratteristico color caramel,la frutta deve rimanere piuttosto cruda.
  • Lavare e togliere tutte le parti verdi dai fiori lasciando solo le parti colorate.
  • Mettere su di un piatto l’insalata mista e decorare con frutta prima e poi con i fiori.
  • Condire con un filo di olio di oliva e succo puro di sambuco.
  • Aggiungere a piacere semi di sesamo, chia, nocciole tritate e noci.

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  con questa ricetta partecipo al contest

“Fresche insalate, germogli e semi

del blog “lastufaeconomica”

 

lastufaeconomica.wordpress.com

contest insalate

Le ricette supercolorate di NonsoloNonna, post 1


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 I colori pazzi d’amore

s’addormentano

al profumo dei frutti maturi.

Luana Zampieri

 

Dal 22 settembre è cominciato l’Autunno:  presto cominceranno le rigide temperature che ci prepareranno all’inverno…non facciamoci prendere dalla malinconia e coloriamo la nostra tavola.
Il segreto di NonsoloNonna? preparare  ricette supercolorate, light e assolutamente con ingredienti  freschissimi appena raccolti..nel mio cestino tante castagne, i primi finferli, (in toscana gallinacci), ortica, paretaria, qualche arancia dall’unico albero che ho in mezzo a tanti limoni.
 Cristina mi ha regalato una cassetta di mele raccolte nel suo frutteto.
 Gigliola un’enorme zucca cresciuta nel suo orto biologico, infine uva tanta uva, ieri abbiamo vendemmiato e ne ho appesa molta, da usare nelle mie ricette, ma soprattutto per preparare il mio “Vinsanto” casalingo.
 
 
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 Adoro questa stagione!

La natura ha cambiato già da qualche giorno i colori, adeguiamoci e cambiamo anche noi colore alle pietanze, i piatti colorati sono un’ottimo antidepressivo e forniscono un carico di vitamine necessario al nostro corpo…”ogni stagione ci dà la pianta di cui abbiamo bisogno”, e allora colore, colore e ancora colore.
 
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Unico ingrediente comprato sono state le patate dolci, le uso spesso nelle mie ricette al posto delle normali patate sono più salutari.

 Ricetta

 Patate dolci al forno

in salsa di agrumi

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ingredienti

per 4 persone

600 g di patate dolci

250 g di radici di pastinaca

250 g di cipolle rosse di tropea

5 cucchiai di olio extra vergine di oliva

Per la salsa

6 cucchiai di pinoli

200 g di sedano

10 kumquat

200 g di ananas fresco senza scorza

1 lime

1 arancio

2 cucchiai colmi di marmellata di limone

2 cucchiai di salsa di soia chiara

sale, peperoncino

50 g di germogli di alfa alfa

come fare:

  • Riscaldare il forno a 180°
  • Lavare bene le patate dolci e le radici di pastinaca,pelare le cipolle
  • Tagliare le pattate dolci con la buccia a fette di 1 cm trasversali, le radici( facendo in modo che mantenga uniti i 4 pezzi) vanno tagliate ametà per il lungo e le cipolle in 4 parti.
  • Rivestire la teglia con carta da forno
  • Distribuire le verdure sulla teglia e cuocere per 20-25 minuti, girandole 2 volte.

 come preparare la salsa:

  • Tostare i pinoli leggermente, farli raffreddare e sminuzzarli non troppo con un frullatore ad immersione.
  • Affettare il sedano le coste divise a metà e poi a piccoli pezzi in larghezza.
  • Lavare il kumquat tagliarli a fette trasversali con la buccia eliminando i semi e tritarlo.
  • Tagliare l’ananas a fette di 5mm, e poi tritarle ancora
  • Spremere i succo del lime e dell’arancio  e incorporarlo alla marmellata di limone e alla salsa di soia, aggiungere il sale e il peperoncino
  • Mescolare agli ingredienti prepararti
  • Lavare i germogli fare sgocciolare bene e centrifugarli unirli poi alla salsa.
  • Estrarre  le verdure dal forno e guarnirle con la salsa agli agrumi preparata preparata.

Consiglio:

*Queste verdure così preparate si abbinano molto bene con un semplice petto di
“pollo agli agrumi “
  

Ricetta

Gli strasaporiti Spatzle alla zucca,

 carote, ortica e paretaria

con finferli e castagne caramellate

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dosi per 4 persone

75 g di ortiche(150 g fresche)

75 g di paretaria (150 g fresche)

300 g di farina 00

180 ml di acqua

1 cipolla ,olio extra vergine di oliva, sale

(per gli spazle alla “zucca” usare 150 g di zucca)

(per gli spatzle alla “carota” usare 150 g di carote) .

il resto degli ingredienti rimangono invariati 

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come fare:

  • Lavare le foglie di ortica-paretaria e saltarle in padella con cipolla e olio.
  • Metterle nel mixer con le uova, un pizzico di sale e l’acqua, quando il tutto risulta amalgamato, trasferire in una ciotola e con l’aiuto di una frusta aggiungere la farina a poco a poco.
  • Lasciare riposare il composto per 1/2 ora e nel frattempo mettere a bollire l’acqua salata.
  • Quando l’acqua bolle piazzare lo spazlhobel sulla pentola, mettere il composto nell’apposita vaschetta scorrevole, e lasciare fuoriuscire gli gnocchetti direttamente nella pentola, alternando quelli alla zucca e quelli alla carota.
  • Cuocere per 2 minuti da quando riaffiorerannoin superficie.

Per il condimento:

  • Pulire i finferli e dividerli a striscioline.
  • Caramellare le castagne lasciarle raffreddare e spezzettarle.
  • caramellare la zucca e tagliare a cubetti.
  • In una padella mettere aglio, alcune foglioline di nepitella, olio extra vergine di oliva, rosolare per 2 minuti, aggiungere i finferli, le castagne, e per ultimo i dadini di zucca , soffriggere il tutto fino a che la zucca non si è leggermente ammorbidita.
  • Trasferire gli spatzle( precedentemente cotti) dentro al composto cuocere per qualche minuto
  • Prima di servire spolverare abbondantemente con pecorino stagionato. 

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Ricetta 

 Ravioli al sugo d’uva, barbabietola e zucca

con ripieno di ricotta e castagne

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Ingredienti per 6 persone:

600 g di farina

300 g di zucca

300 g di carote

225 g di patate dolci

150 g di barbabietola precotta e frullata

100 g di succo di uva nera

g 75 di castagne caramellate

g 80 di ricotta

g 75 di porro a tocchetti

g 75 di zucchine

g 45 di albume

g 20 di noci

1 uovo

1 tuorlo

grana grattugiato

burro

olio extra vergine di oliva

sale pepe

Come fare:

  • Passare al setaccio la barbabietola, lessare le carote e scolarle,frullatele e passatele al setaccio devono risultare 150 g.
  • Infornate le patate e la zucca avvolte in carta d’alluminio, fate cuocere per 45 minuti a 190°
  • Rosolate in una padella 30 g di olio, il burro, dopo 3 minuti unite le zucchine a dadi, le castagne, salate pepate e fate rosolare ancora per 4 minuti, lacsiate poi raffreddare.
  • In una ciotola raccogliete la polpa della zucca e 25 g di grana, le noci e la ricotta sale e pepe e mescolate fino ada ottenere un composto omogeneo. il 1° ripien è pronto
  • A parte schiacciate le patate, mescolatele con le  zucchine e castagne precedentemente preparate. rosolate, tritate , salate e pepate. il 2° ripieno è pronto.
  • Impastate la barbabietola setacciata e il succo di uva con 300 g di farina, l’albume e un pizzico di sale, formate una palla che avvolgerete nella pellicola e farete riposare in frigo per 20 minuti. La pasta n° 1 è pronta.
  • Impastate le carote, frullatele con il resto della farina, 1 tuorlo , 1 uovo e 1 pizzico di sale. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e lasciatela in frigo per 20 minuti.
  • Stendete la pasta in strisce sottili e inumidite i bordi, distribuite sopra alla pasta colorata( con 1 cucchiaino piccolo) i ripieni preparati alternandoli, chiudeteli spennellando ai bordi con chiara di uovo per fare in modo che aderiscano bene le parti.
  • Lessateli per 3 minuti scolateli e srvite con pochissimo burro fuso e tanto grana grattugiato, a volte spezzetto sopra anche delle noci.

 

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 I Supercolori autunnali che oggi  26 -10- 2014

il cielo mi ha regalato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I LOVE APPLE…con le mele raccolte in VAL DI NON…Torta Saracena di mele post 1


Ab ovo usque ad mala

(Orazio)
(inizierai dall’uovo e finirai con la mela) .
 
 
 

Direttamente dalla Val di Non …mele bio per la mia torta

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Quando masticherete una mela tra i denti, ditele in cuore:
” I tuoi semi vivranno nel mio corpo, e i tuoi germogli sbocceranno nel mio cuore.
E il tuo profumo sarà il mio respiro, e insieme godremo in tutte le stagioni”.
Kahlil Gibran, Il profeta, 1923

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Questa ricetta fa parte delle ricette di NonsoloNonna: ” Cucinare Senza”.

Ho infatti evitato totalmente : farina bianca, burro, olio, latte.( si potrebbe evitare anche il fruttosio e usare il malto).

 

Torta saracena di “mele” e

semi di papavero

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Cosa ti serve:

3 mele rosse grandi e mature

120 g di zucchero di frutta

“la ricetta di mia nonna di zucchero ne aveva 200 g, ho diminuito la dose e la torta
è risultata buonissima ugualmente”

8 uova

100 g di nocciole

100 g di farina di grano saraceno

150 g di semi di papavero macinati

1 bustina di zucchero vanigliato

1 pizzico di cannella

succo di 2 limoni

1 spruzzata di rum

***

 come fare:

  • In una terrina con lo zucchero monta le uova.
  • Continuando a mescolare unisci le nocciole tritate, la farina di grano saraceno, i semi di papavero, lo zucchero vanigliato, la cannella , il succo di limone, il rum ed infine le mele sbucciate e tagliate a fettine finissime.
  • Versa il composto in uno stampo precedentemente inburrato e infarinato.
  • Cuoci in forno preriscaldato a 180° per circa 45 minuti. 
  • Servire tiepida con crema alla vaniglia.

Di solito accompagno questa torta con una crema di frutta

Crema di frutta

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6 porzioni

550 g di mele da cuocere a fette

180 g di albicocche secche da ammorbidire

20 g di malto o fruttusio

la scorza e il succo di 3 mandarini

6 cucchiai di brandy all’albicocca

60 ml di mascarpone

per guarnire: riccioli di cioccolato o striscioline di scorza di mandarino caramellate.

come fare:

  • Mettete in una pentola le mele, albicocche, zucchero, scorza e succo dei mandarini.
  • Portate ad ebollizione.
  • Aggiungete il brandy di albicocche e il mascarpone e frullate ancora, per amalgamare.
  • Suddividete il composto in coppette di vetro e lasciate raffreddare, coprite e cuocete fino a che le mele e le albicocche non siano tenere.
  • Togliete la scorza dei mandarini, ma conservatene un pò per decoraree caramellare.
  • Quando il composto di mele e albicocche si è raffreddato versatelo in un frullatore.
  • Frullate fino ad ottenere un purè.
  • Suddividete il composto in coppette di vetro e lasciate raffreddare.
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Da secoli la mela viene consigliata a fine pasto per le sue proprietà digestive, io aggiungo per la forte azione detersiva contro la placca batterica. La mela a poche vitamine A e C, eppure è un’arma micidiale contro le malattie da raffreddamento, validissimo quindi il detto:

“Una mela al giorno toglie il medico di torno”

 

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Con PERE, uva e corbezzoli “la Torta al Grano Saraceno” di NonsoloNonna


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” Il tuo ombelico è una conca a semiluna, non vi mancherà il vino miscelato. Il tuo grembo è un mucchio di grano contornato da gigli”
 

(Cantico dei Cantici)

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Mai come quest’ anno, mi sono ritrovata tante pere in Autunno, ho soltanto 2 alberi, di qualità diverse, ma sono stati sufficenti per produrre un’ infinità di pere, grosse tenerone e tanto dolci, qualche settimana fa le ho messe in un cestino con la paglia ed ecco che stamattina ho pensato di usarne un pò in una vecchia ricetta contadina…

 

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“Nostalgia di Tradizione”

Quando cucinare non era perdere tempo, ma un momento del vivere, e il quaderno delle ricette di casa, un prezioso libro da scrivere…

 

” ricetta antica”

 con le pere di Nonna Manu

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” Torta leggera al grano saraceno “

 con mandorle e pere BIO

 

Ingredienti

per 8 persone


75 g di farina di grano saraceno

75 g di farina di riso

75 g di mandorle pelate

75 g di zucchero(fruttosio)

2 uova

3 pere grosse e morbide

1 limone

200 ml di latte

1/2 bustina di lievito da dolci

(a piacere potete aggiugere uva e corbezzoli maturi circa 80 g)

 

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Cosa fare:

  • Grattugiate un cucchiaino di scorza del limone e spremete il succo.
  • Tritate grossolanamente le mandorle e mescolatele con 25 g di zucchero.
  • Battete per alcuni minuti,possibilmente con l’aiuto di fruste elettriche, le uova con lo zucchero rimasto e la scorza grattugiata.Aggiungete prima la farina di riso setacciata insieme al lievito e dopo la farina di grano saraceno.
  • Ammorbidite l’impasto con il latte e poi stenderlo in maniera uniforme sul fondo di una tortiera da 26 cm rivestita con carta da forno.
  • Pelate le pere,tagliatele a fettine piccole,bagnatele con poco succo di limone e distribuitele in maniera decorativa facendole in parte penetrare nella pasta.
  • Cospargete le mandorle e lo zucchero e infornate a 180°C per 30 minuti circa.
  • Servitela una volta raffreddata.
  • Completare decorando la torta con acini di uva e corbezzoli



I 5 PREGI DEL GRANO SARACENO.

 

  1. Non contiene glutine, quindi è adatto per celiaci.
  2. Risulta molto facilmente digeribile.
  3. Rispetto al frumento ha il triplo di lisina, un aminoacido essenziale che rende più” nobili” le proteine in esso contenute.
  4. E’ ricco di sali minerali in particolare di magnesio.
  5. Importante è il livello di lecitina, sostanza utilissima nell’equilibrio dei grassi nel sangue

 

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Quando l’amore ti chiama, seguilo.

Anche attraverso le sue tante vie faticose e ripide.
E quando le tue ali ti avvolgono, abbandonati.
Non importa se la spada nascosta tra le sue piume può ferirti.
Credi in lui, sebbene la sua voce possa frantumare i sogni e strappare fiori
nel giardino della tua anima.

Quando l’amore ti chiama, seguilo.

Lui sa accarezzare i momenti più teneri, anche quando tremano al Sole.
Seguilo.
Ti accoglierà come il prato che fa crescere l’erba, come il cielo che fa bionde
le spighe, come la macina che fa candido il grano.

Quando l’amore ti chiama, seguilo.

Conoscerai tutti i segreti del tuo cuore, così come sarai padrone di ogni
frammento della vita.
Non aver mai paura dell’amore.
Entra nel suo mondo.
Vivi le stagioni del sorriso, come pure quelle del pianto.
Scoprirai che non sono amare le sue lacrime.

Quando l’amore ti chiama, seguilo.
E lasciati guidare.

Kahlil Gibran

GELATI da passeggio ” ALL NATURAL”


” Sapore di Sole”

fragoline di bosco, fragole, ribes, pesca rosa, panna, yogurt, vaniglia bourbon

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E quando l’estate si fa sentire, cosa c’è di meglio di un buon gelato… la mia specialità ?

“quelli da passeggio”, fatti in casa al momento e rigorosamente con ingredienti “naturali”.  è  il gelato dei miei amici… quando in Estate vengono a trovarmi.

Il mio motto:

” Vado in giardino,  e ci facciamo un gelatino” 

Il piacere mio comincia,  quando raccolti l’ingredienti comincio a mescolare ed inventare i sapori e  colori al momento…e dura fino a quando non  arrivo assaporandolo al bastoncino…

Per Henri, anche sulle dita appiccicose e nella  bocca tutta imbrattata.

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Ricetta

” Tripudio di Pesca” BIO

” pesca, amarene,coji, yogurt all’ albicocca”

 1 pesca gialla

6 amarene spezzettate

12 bacche di coji

1 vasetto di yogurt bio all’albicocca

4 cucchiai di zucchero a velo

1 bicchierino di latte intero

4 stampini da gelati

  • mettere nel frullatore le pesche, lo yogurt, e metà dello zucchero a velo, frullate, e così pronta la prima crema
  • mettere nel frullatore , le amarene, il latte e l’altra metà dello zucchero a velo ed ecco pronta la seconda crema.
  • Mettere negli stampini le 2 creme alternandole e aggiungendo le bacche di coji e le amarene spezzettate.
  • Mettere nel surgelatore per circa 6 ore.

Che delizia!

 

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ricetta 

“Delicatessen”

“Green Tea” e pesca bianca” BIO.

1 pesca bianca

1 piccola banana

12 bacche di coji

1 yogurt intero bianco

3 cucchiaini di te verde(matcha)

1 bicchiere di panna

4 cucchiai di zucchero a velo

2 cucchiaini di succo di sambuco

semi di vaniglia (tolti dal baccello).

  • Frullare tutti gli ingredienti, mettere nello stampino alternando la polvere di te verde e le bacche di coji

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” Tenera è la notte”

ciliegie nere, ribes, panna, acai, lamponi e mirtilli.

10 ciligie nere

1 bicchierino di mirtilli

1 bicchierino di ribes in chicchi

5 cucchiaini di bacche di acai in polvere

10 lamponi

semi di vaniglia(estratti dal baccello)

4 cucchiai di zucchero a velo

1 bicchierino di panna

1 bicchierino di latte intero

1 cucchiaino di miele di acacia.

  • sciogliere a bagnomaria il miele con le ciliegie divise a metà e i chicchi di ribes ed i semi di vaniglia, 
  • mettere al fuoco un pentolino con il latte intero e la panna aggiungere lo zucchero a velo e la polvere di acai, agiungere i mirtilli frullati, lasciare alcuni interi
  • mettere negli stampini alternando il composto al miele e la crema di panna e latte, i mirtilli

Buono! ma anche bello da vedere.

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“Biancomangiare”

yogurt, panna, zucchero a velo, fragoline di bosco frullate, ciliegie nere.

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yogurt, panna, zucchero a velo, fragoline di bosco frullate, ciliegie nere

 ***

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutto ” FATTO IN CASA ” anche la MOZZARELLA


Si è proprio così… è possibile fare in casa anche la Mozzarella, è la soluzione ” migliore” per avere a portata di mano, una freschissima mozzarella.

La mozzarella è un formaggio antico molto antico, Apicio ne parlava nel suo “

” Re Coquinaria” e naturalmente più è fresca e meglio è.

Farsela da soli?  è meno difficile di quello che sembri, seguite le mie istruzioni e provate, immagino che… come è successo a me la prima volta la mozzarella avrà una forma strana ma il sapore sarà eccellente!

 

MOZZARE HOMADE

  mozzarella

MOZZARELLA HOMEMADE

In 10 mosse :

 

  1. Scaldate 8 litri di latte fresco intero non omogenizzato ad una temperatura di circa 37°, aggiungete 150 g di yogurt naturale intero ed 1 cucchiaino di caglio (si trova in farmacia, poi mescolate bene e spegnete.
  2. Coprite la pentola e tenetela in caldo per circa 1 ora. Durante questo periodo il latte si rapprenderà in una sorta di budino, la cagliata appunto.
  3. Trascorso il tempo necessario, rimestate la cagliata con un forchettone in modo da romperla in tanti pezzetti grossi come una nocciola. Rimettete il coperchio e lasciate maturare la cagliata per altre 4 ore circa.
  4. Adesso dividete la cagliata in 2 panetti con un coltello e metteteli a spurgare per almeno 20 minuti su un colapasta con un peso sopra (una pentola colma di acqua va benissimo). Il risultato finale e già un formaggio fresco, bianchissimo e sodo, non ha un gran sapore ma si potrebbe consumare così.
  5. A questo punto tagliate la cagliata a fettine, poi a cubetti piccoli di circa 1 cm e metteteli in una ciotola capiente. Nel frattempo scaldate in una pentola dell’acqua fino a 85°. Versate abbastanza acqua nella ciotola fino a coprire a filo i cubetti di cagliata e iniziate a rimestare lentamente con un cucchiaio di legno per alcuni istanti. Lo scopo è di riscaldare lentamente i cubetti e farli fondere in un unico panetto.
  6. Sollevare la cagliata con il cucchiaio di legno e lasciatela filare giù nuovamente nell’acqua. Ripetere l’operazione altre 3-4 volte o fino a quando la cagliata non sarà diventata una pasta liscia ed uniforme. Quando la temperatura lo permetterà, afferrare la cagliata con le mani e iniziate a lavorarla in modo da formare una palla.
  7. Procedete rincalzando sempre l’impasto alla base con le dita fino a che la mozzarella non diventi lucida e brillante. A piacere potete lasciarla intera, dividerla, o mozzarla in bocconcini. Per farlo non occorre tirare l’impasto rischierete di avere un lungo nastro (ideale per fare la treccia di mozzarella), ma dovete mozzarlo con il pollice e l’indice della mano sinistra mentre con la destra fate ruotare lentamente la palla di mozzarella come se doveste chiudere un rubinetto.
  8. Sia che la vostra scelta sia caduta in una forma grossa e tonda che…( secondo me è la migliore), oppure bocconcini è giunto il momento di adagiare la mozzarella in un’altra ciotola, questa volta colma di acqua e ghiaccio e lasciarla riposare per 10 minuti. Adesso e pronta. Ne avrete per 900 g.
  9. Ancora un’ultimo consiglio …Prima di consumarla lasciarla a mollo per 10 minuti in un bagno di acqua e sale (calcolate circa 120 g di sale grosso per litro di acqua.Tolta dalla salamoia lasciatela riposare almeno 30 minuti prima di servirla.
  10. Sarà più gustosa , da tenere presente che una volta salata va mangiata subito!. Per conservarla? semplice…non si conserva in frigorifero , ma in un contenitore ben isolato, polistirolo va benissimo, sempre tenuta immersa nel liquido di governo. Dura anche 10 giorni, non sarà più freschissima…ma si può utilizzare in molte preparazioni.

Ricetta ” Vegetariana”

Gnocchetti ripieni alla” Mozzarella Fresca”
con asparagi di bosco,
pomodorini semisecchi, pinoli e uvetta.

 

2014-04-25 12.21.44mozzarella3GNOCCHI RIPIENI DI MOZZARELLA

 

ingredienti

dosi per 4 persone

500 g di patate (quelle con buccia rossa)
160 g di farina integrale
1 uovo
noce moscata
1 pizzico di sale

 

Ripieno:

mozzarella fresca morbida (tipo burrata)
Condimento
1 mazzetto di asparagi di bosco
parmigiano grattugiato
250 g di pomodorini semisecchi
basilico
2 spicchi di aglio
pinoli e uvetta

***

  • Lessate le patate nella vaporiera con la buccia lasciatele intiepidire e sbucciatele.
  • Schiacciarle con il passapatate, quindi lavoratele con la farina integrale, l’uovo il sale e la noce moscata.
  • Con l’impasto preparato, create dei dischi di diametro 4 cm circa, e 1 cm di spessore, al centro dei quali metterete un pò di mozzarella morbida con l’aiuto di un cucchiaino da caffè.
  • Chiudete gli gnocchi lavorandoli con le mani come se fossero delle polpette ma per poco tempo.
  • Cuocete gli gnocchi in acqua salata bollente per 1 minuto.
  • Quando saranno a galla con un mestolo forato trasferiteli nella padella dove avete prima preparato il condimento.
  • Per il condimento preparare una padella con 3 cucchiai di olio di oliva, spezzettare l’aglio e il basilico aggiungere 60 g di brodo vegetale , mettere a cucinare gli asparagi quando si saranno ammorbiditi aggiungere i pomodorini semisecchi (fatti in casa), i pinoli e l’uvetta.
  • Fare cucinare gnocchi e condimento ancora per qualche minuto, aggiungere il parmigiano e servire, con una spruzzata di pepe e pinoli e qualche fogliolina di basilico.

2014-05-15 20.34.35gnocchi alla mozzarella 

” Vegetarian” Recipe 

 

Dumplings stuffed with “Fresh Mozzarella”
with wild asparagus,
Semi-dry tomatoes, pine nuts and raisins
 
 
ingredients
serves 4 people

500 g potatoes (the ones with red skin)
160 g of wheat flour
1 egg
nutmeg
1 pinch of salt

stuffing:

soft fresh mozzarella (burrata type)
seasoning
1 bunch of green asparagus
grated Parmesan cheese
250 g of semi-dry pomodorini
basil

2 cloves of garlic

pine nuts and raisins

***

  • Boil the potatoes in their skins in the steamer and let them intiepide peel.
  • Mash with masher, then knead with whole wheat flour, egg, salt and nutmeg.
  • With the prepared mixture, created discs diameter about 4 cm, and 1 cm thick, the center of which put a bit of mozzarella soft with the help of a teaspoon.
  • Close your dumplings working them with his hands as if they were meatballs but for a short time.
  • Cook the gnocchi in boiling salted water for 1 minute.
  • When they are afloat with a slotted spoon transfer them to the pan where you have first prepared the sauce.
  • To prepare the sauce pan with 3 tablespoons of olive oil, chop the garlic
  • basil and add 60 g of vegetable broth, bring to cook asparagus when you add the tomatoes are softened semi-dry (homemade), pine nuts and raisins.
  • Making gnocchi and sauce cook for a few minutes, add the Parmesan cheese and serve with a sprinkling of pepper and a few leaves of basil and pine nuts. 

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La prima cena all’aperto dell’estate 2016 …oggi 9 Giugno

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e tu sei felice…e sorridi

MORINGA OLEIFERA ” Un miracolo della natura”


moringa3

Ritornando a qualche post fa…

Vorrei parlarvi di una pianta miracolosa e molto importante per l’organismo, la moringa oleifera… è stata anche per me una piacevole sorpresa, questa pianta se aggiunta a piccole dosi nella dieta quotidiana può fare miracoli per la nostra salute:

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Ricetta” tutta salute” di Nonsolononna

Smoothie verde

60 g di spinaci freschi in foglie

2-3 dl di acqua

1/2 succo di limone

1 mela verde

1/4 di avocado

1 cucchiaio di agave

1/2 cucchiaio di spirulina in polvere

1/2 cucchiaio di moringa oleifera in polvere

moring

Preparazione:

Lavare brevemente tutti gli ingredienti. Tagliare la mela a dadini, pelare l’avocado e frullare tutto insieme.

 

Consiglio di nonsolononna:

In inverno aggiungete un pò di radice di zenzero

In estate un pò di vaniglia.

 

E adesso un pò di Storia

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  • Lo sapevate che…il leggendario albero di Moringa contiene 90 sostanze vitali?.

  • Con questo concentrato di forza è la pianta più ricca di sostanze nutritive della terra.

  • Si trova nelle zone tropicali, come nel sud ovest e ovest dell’ Africa e anche in India, ai piedi dell’Himalaia.

  • L’albero miracoloso, chiamato anche l’albero del rapanello, per l’odore forte che emenano le sue radici, è un’ incrocio tra rapanello e rafano, cresce fino a 30 cm al mese e raggiunge un’altezza max di 8 metri.

  • Sono le foglie la parte più importante dell’albero contengono ben 46 sostanze antiossidanti. che combattono i radicali liberi dovuti a causa dello stress, dell’ozono, raggi ultravioletti, alimentazione sbagliata, alcool e tabacco.

  • Le foglie essicate sono particolarmente efficaci , nelle infiammazioni ricorrenti, come artrosi o otiti e anche nella cura dell’ipertensione.
  • Le sostanze nutritive presenti sono composte da fibre, enzimi, acidi grassi, minerali ,oligoelementi, amminoacidi (18 su 20) come vitamine e sostanze vegetali secondarie ( fra le altre la clorofilla).

  • La polvere delle foglie essicate di moringa contiene 10 volte + di vItamina A della stessa quantità di carote, 17 volte + calcio del latte, oltre a potassio, magnesio e una percentuale di proteine del 27%.
  • Contiene un’ormone vegetale la zeatina, che trasporta le sostanze vitali alle cellule.

 

foglie di moringa

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Tutti pazzi per ” La Fregola”… Couscous non Couscous


 

fregola 3

Sembra che tutti siano impazziti per la” fregola”, cominciando dagli Chef Francesi in particolare lo Chef dell’Eliseo, ( residenza del Presidente Francois Hollande), così racconta… il quotidiano Libération.
 Cos’è la fregola? una tipica pasta sarda che rassomiglia al Couscous e che da il suo meglio con le arselle ovvero ” vongole”.
Io incuriosita ho voluto provare alcune ricette… ricette dove di solito uso il Couscous, e il risultato è stato sorprendente, La fregola è  degna  della sostituzione.
Naturalmente la prima ricetta che vi propongo è la classica:
 

” Fregola con Vongole”

fregola 2fregola sarda

  1. Comprate un chilogrammo di vongole e lasciatele spurgare per 1 ora in un colapasta  messo all’interno di un recipiente pieno di acqua fredda. Scaldate in una padella dell’olio extra vergine di oliva con 3 spicchi d’aglio schiacciati quando sono rosolati scolate le vongole e mettetele nell’olio a fiamma vivace
  2. In un’altra pentola, intanto dorate uno spicchio d’aglio nell’olio, con del prezzemolo e versate 200 g di pomodorini perini freschi e fate insaporire prima di unire del brodo di pesce.
  3. Cotte le vongole si apriranno togliete i gusci a 5oo g e lasciate gli altri 500 g con il guscio, filtrate con un colino l’acqua prodotta dalla loro cottura, poi unite 250 g di fregola al sugo dei pomodorini e versate anche l’acqua delle vongole, utilizzando altro brodo di pesce, per terminare la cottura della fregola.
  4. Solo alla fine aggiungete le vongole e un pò di prezzemolo e 2 piccoli peperoncini freschi.
  5. Condite con un filo d’olio a crudo.

Oggi bellissima giornata di sole… sono andata a gironzolare

per i verdi prati, quante erbe spontanee buonissime ci sono adesso… quelle

raccolte  mi hanno ispirato per una particolare ” fregola”.

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La ” fregola” di Nonsolononna

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con pollo, zucca e asparagi

di bosco

  1. Tagliate la zucca a dadi e le punte di asparagi e cuoceteli a vapore per 10 minuti.
  2. In una padella mettere olio extravergine di oliva con 1 cipolla sminuzzata e 1 spicchio di aglio, rosolare il tutto unire 1 petto di pollo di circa 300g sminuzzato e quando il suo colore è nocciola aggiungere un poco di brodo vegetale e 1/2 bicchiere di vino bianco.
  3. Quando il pollo avrà preso un bel colore dorato aggiungere 250g di fregola, lasciare cucinare per  10 minuti, dopodiche aggiungete la zucca e gli asparagi di bosco precedentemente preparati, 1 cucchiaio di zucchero di canna, salsa di soia, pepe e sale.
  4. Aggiungere alla fine a piacere… germogli di soia una vera delizia!

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Viaggiare con Serendipità

/Se°ren°di°pi°tà/: la fortuna di fare felici scoperte per puro caso o trovare una cosa non cercata o imprevista, quando se ne stava cercando un'altra.

Chiavari EMOZIONI tra Caruggi e Portici

Da un'Emozione nasce un Disegno da un Disegno un'EMOZIONE

La mia pasticceria

"Non c'è nessun dolce che può accontentare il palato se non è raccontato."

Five things about my life

Lifestyle e altre cose belle

Nero di seppia

Mangiare è uno dei quattro scopi della vita, quali siano gli altri tre nessuno lo ha mai saputo.

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Il meteo che non spaventa

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"La mia diversitá é la mia forza,la mia debolezza,la mia dignitá."

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La lettura é il viaggio di chi non puó prendere un treno. (Francis de Croisset)

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Tauqir Ahmad

Cricketer, Student of Commerce, Blogger, i write what i feel. Twitter @tauqirsays